Combattere i tumori non significa soltanto evitare che insorgano. Molto si può fare anche quando sono già presenti: purché l’intervento sia quanto più possibile tempestivo e precoce.
A questo servono gli screening: a individuare i tumori ancora prima che possano dare dei sintomi e a intervenire quando il loro stadio consente di ottenere risultati migliori. Si rivolgono perciò alla popolazione sana, o che comunque crede di essere tale. Specie quando è “organizzato” e non eseguito spontaneamente dall’individuo, lo screening non è semplicemente un test, ma un percorso che consente un monitoraggio periodico e un intervento tempestivo in caso di positività agli esami.
Ne vengono proposti molti, ma a tutt’oggi soltanto tre hanno fornito prove di efficacia sufficienti per essere consigliati dalle istituzioni.
Sottoporsi regolarmente a questi controlli consente di ridurre notevolmente le probabilità che il cancro si sviluppi fino a fasi avanzate e di aumentare la qualità della vita.
Lo screening per il tumore della mammella consiste in un semplice esame radiografico: la mammografia. Sebbene al riguardo ci siano pareri discordi anche tra gli esperti, l'Osservatorio nazionale screening, dipendente dal Ministero, suggerisce una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico sulla storia personale di ogni donna. Nelle donne che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni. Con la mammografia si può ridurre di un terzo la mortalità per questa forma di tumore. Individuando i noduli quando sono ancora molto piccoli, permette inoltre che l’eventuale ricorso alla chirurgia sia molto meno invasivo e abbia poche o nessuna ricaduta estetica.
Comincia in età più giovanile lo screening per il tumore del collo dell’utero, una forma che progredisce lentamente e che, se diagnosticata per tempo, può essere curato rispettando l'integrità anatomica e funzionale della zona. L’esame di routine è il Pap test, che consiste nel prelievo e nell’analisi di una piccola quantità di cellule del collo dell'utero. È necessario sottoporsi all’esame ogni tre anni già a partire dai 25 anni e fino ai 64.
È un esame molto efficace, che ha ridotto in maniera significativa la mortalità per tumore dell’utero. Si stima che nei Paesi nordici, dove si è cominciato molto presto a metterlo in pratica, proprio grazie a questa porcedura la mortalità per questo tumore sia scesa dell’80 per cento.
Nonostante ciò, negli ultimi anni sono emerse nuove tecniche che potrebbero in futuro affiancarsi al Pap test. Il test Hpv, per esempio, è in grado di rilevare, nelle cellule prelevate, il DNA del papillomavirus, l’agente responsabile della maggior parte dei casi di questa forma tumorale.
Il terzo screening consigliato è quello per l’individuazione precoce del tumore del colon retto. Nella maggior parte dei casi si esegue la ricerca del sangue occulto in un piccolo campione di feci da ripetere ogni due anni tra i 50 e i 74 anni. In alcune Regioni italiane si propone poi per una sola volta nella vita (tra i 58 e i 60 anni) la rettosigmoidoscopia, un esame endoscopico che consente una visualizzazione diretta dell‘ultima parte dell’intestino. Anche questi esami consentono di individuare il tumore precocemente, quando è più semplice intervenire e le probabilità di guarigione sono più alte.
Tutti questi test sono veloci, poco o affatto invasivi e affidabili. Se li si esegue con la periodicità consigliata e, in caso di positività al primo test, si segue con puntualità il percorso diagnostico e terapeutico indicato, consentono di guadagnare in aspettativa e qualità di vita.
Il miglior modo per battere sul tempo il tumore, quindi, è rispondere positivamente alla lettera di invito della propria struttura sanitaria.
Tumore | Test | Periodicità | Fasce di età |
Tumore del seno | Mammografia | Due anni | 50-69 anni |
Tumore del collo dell’utero | Pap test | Tre anni | 25-64 anni |
Tumore del colon retto |
Sangue occulto nelle feci | Due anni | 50-74 anni |
Rettosigmoidoscopia | Una sola volta nella vita | 58-60 anni |